Letra de La carovana de Talco
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Letra de LA CAROVANA de TALCO.
( Talco )
Venghino" nella cruda realtí
Dove un lamento inerme mi ha colpito
Sveglia marionette, eccovi qua
Sul baratro della mondanití
Qui nel fango di una falsa verití
Che vende ancora l´oro quando è fogna
Dorme il tempo abbandonato alla viltí
Del qualunquismo occidental
Parto ad inseguire un´utopia
Che sguardi affaticati non vedranno
Temo che la tua democrazia
Col fuoco non porti la libertí
Forse è tardi ma sto correndo via
A ricucire i buchi della vostra ipocrisia
Nella mia cittí la carovana va
Cercando solidarietí
Voi, sognatori fate al caso mio
Per fare un santo non ci vuole un dio
Solidarietí, sto correndo qua
Per risanare i vuoti della vostra falsití
Qui c´è ancora una cittí
Nell´innocenza scivola
Ho inseguito una cittí
Tra le rovine di un mondo sommerso
Qui c´è ancora una cittí
La mia cittí
Dicono della mia verití
Volgare, irriverente ed estremista
Tutto ma non posso tollerar
Se un coscienza è cieca è perché ha smesso di gridar
Popoli e cittí sfracellati via
Dal fantasma della guerra e dell´economia
Nella mia cittí porto umanití
A giornate mutilate dalla vostra civiltí
Dove un lamento inerme mi ha colpito
Sveglia marionette, eccovi qua
Sul baratro della mondanití
Qui nel fango di una falsa verití
Che vende ancora l´oro quando è fogna
Dorme il tempo abbandonato alla viltí
Del qualunquismo occidental
Parto ad inseguire un´utopia
Che sguardi affaticati non vedranno
Temo che la tua democrazia
Col fuoco non porti la libertí
Forse è tardi ma sto correndo via
A ricucire i buchi della vostra ipocrisia
Nella mia cittí la carovana va
Cercando solidarietí
Voi, sognatori fate al caso mio
Per fare un santo non ci vuole un dio
Solidarietí, sto correndo qua
Per risanare i vuoti della vostra falsití
Qui c´è ancora una cittí
Nell´innocenza scivola
Ho inseguito una cittí
Tra le rovine di un mondo sommerso
Qui c´è ancora una cittí
La mia cittí
Dicono della mia verití
Volgare, irriverente ed estremista
Tutto ma non posso tollerar
Se un coscienza è cieca è perché ha smesso di gridar
Popoli e cittí sfracellati via
Dal fantasma della guerra e dell´economia
Nella mia cittí porto umanití
A giornate mutilate dalla vostra civiltí
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