Letra de In bianco e nero de Carmen Consoli
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Letra de IN BIANCO E NERO de CARMEN CONSOLI.
( Carmen Consoli )
Guardo una foto di mia madre
Era felice avrí avuto tre anni
Stringeva al petto una bambola
Il regalo più ambito
Era la festa del suo compleanno
Un bianco e nero sbiadito
Guardo mia madre a quei tempi e rivedo
Il mio stesso sorriso
E pensare a quante volte
L'ho sentita lontana
E pensare a quante volteÂ…
Le avrei voluto parlare di me
Chiederle almeno il perché
Dei lunghi ed ostili silenzi
E momenti di noncuranza
Puntualmente mi dimostravo inflessibile
Inaccessibile e fiera
Intimamente agguerrita
Temendo una sciocca rivalití
Guardo una foto di mia madre
Era felice avrí avuto vent'anni
Capelli raccolti in un foulard di seta
Ed una espressione svanita
Nitido scorcio degli anni sessanta
Di una raggiante catania
La scruto per filo e per segno e ritrovo
Il mio stesso sguardo
E pensare a quante volte
L'ho sentita lontana
E pensare a quante volteÂ…
Le avrei voluto parlare di me
Chiederle almeno il perché
Dei lunghi ed ostili silenzi
E di quella arbitraria indolenza
Puntualmente mi dimostravo inflessibile
Inaccessibile e fiera
Intimamente agguerrita temendo
L'innata rivalití
Le avrei voluto parlare di me
Chiederle almeno il perchéÂ…Â…
Le avrei voluto parlare di me
Chiederle almeno il perché Â…Â…
Era felice avrí avuto tre anni
Stringeva al petto una bambola
Il regalo più ambito
Era la festa del suo compleanno
Un bianco e nero sbiadito
Guardo mia madre a quei tempi e rivedo
Il mio stesso sorriso
E pensare a quante volte
L'ho sentita lontana
E pensare a quante volteÂ…
Le avrei voluto parlare di me
Chiederle almeno il perché
Dei lunghi ed ostili silenzi
E momenti di noncuranza
Puntualmente mi dimostravo inflessibile
Inaccessibile e fiera
Intimamente agguerrita
Temendo una sciocca rivalití
Guardo una foto di mia madre
Era felice avrí avuto vent'anni
Capelli raccolti in un foulard di seta
Ed una espressione svanita
Nitido scorcio degli anni sessanta
Di una raggiante catania
La scruto per filo e per segno e ritrovo
Il mio stesso sguardo
E pensare a quante volte
L'ho sentita lontana
E pensare a quante volteÂ…
Le avrei voluto parlare di me
Chiederle almeno il perché
Dei lunghi ed ostili silenzi
E di quella arbitraria indolenza
Puntualmente mi dimostravo inflessibile
Inaccessibile e fiera
Intimamente agguerrita temendo
L'innata rivalití
Le avrei voluto parlare di me
Chiederle almeno il perchéÂ…Â…
Le avrei voluto parlare di me
Chiederle almeno il perché Â…Â…
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