Letra de Pane quotidiano

Alberto Camerini

Letra de Pane quotidiano de Alberto Camerini
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Letra de PANE QUOTIDIANO de ALBERTO CAMERINI.

( Alberto Camerini )

E se penso all’allegria che mi da un amica mia, con i suoi vestiti bianchi, i suoi sorrisi colorati

quando dice di volere un corpo bello, equilibrato, mangia solo cibo naturale con amore preparato

ma se cerchi di andare al di lí dei suoi vestiti a fiori e seta,

dei suoi giochi dei suoi soldi, per l´equilibrio del pianeta

lei si alza sorridendo e dice "ciao" e poi va via,

dicendo "scusa ognuno ha il suo karma, in fondo non e’ colpa mia"

Insalata di riso bianco come il sorriso che la crema del latte da allo yogurt di frutta

bianca come la chiara dell’uovo sbattuto, come la panna montata con lo zucchero sopra

come il fior di farina che lei ha in cucina, bianca come lo yogurt anche se non fa rima

bianca come dovrebbe essere la sua coscienza che si scioglie come il pane e burro ogni mattina.

E c’è chi ha il pane dolce, la sua fetta di torta, c’è chi il pane lo ruba e il pane cresce di prezzo

c’è chi lo lavora, c’è chi fa fatica, e c’è il sapore amaro del suo pane quotidiano.

Un amico mio, un compagno, un bravo rivoluzionario, un tipo serio, intelligente e preparato

troppo preso dai problemi della crisi dello stato, di sé stesso e del suo corpo sembrava essersi scordato

ma il fegato dimostra ogni giorno quel contrasto tra i suoi nervi tesi e quel sorriso suo mai rilassato

o è il veleno che non ben ha digerito dopo il pasto,

ma il colore del suo viso che sembra essersi ingiallito.

Uova plastificate, liofilizzate, gente mineralizzata biodegradata

carne inscatolata gelatinizzata , deproteinizzata, supermarketizzata,

mangia verde artificiale devitalizzato, clorifilizzato, superindustrializzato,

frutta sciroppata supercolorata, dolce gomma artificiale, bilancia sbilanciata.

C’è chi ha il pane dolce, la sua fetta di torta, c’è chi il pane lo ruba e il pane scende di prezzo

c’è chi lo lavora c’è chi fa fatica, e c’è il sapore amaro del suo pane quotidiano.

Io se mangio quando mangio se sono solo con me stesso,

garantito che non sono un bravo cuoco ma fa lo stesso

ce la metto tutta ma in cucina sai non sempre basta, poi finisce che non vado quasi mai oltre la pasta

certo che in ogni caso devo fare economia,

è che a volte se sei solo poi ti accorgi l’appetito se ne va via,

e molto meglio cucinare l´ho scoperto in compagnia,

pronto in tavola e qualcuno per scoprirne la magia

ma da quando vivo solo ho dimenticato gli stufati succulenti le patate al forno

i risotti le scaloppe la verdura intorno le ricette di torta appena pasticciate

il patè di fegato il salmone rosso lo champagne le aragoste il ricco caviale

non ricordo nemmeno che sapore hanno, forse ho dimenticato come si fa a mangiare.

C’è chi ha il pane dolce, la sua fetta di torta, c’è chi il pane lo ruba e il pane scende di prezzo

c’è chi lo lavora c’è chi fa fatica, e c’è il sapore amaro del suo pane quotidiano.